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Risultati immagini per Un anno di "Tutta n'ata storia"

Dopo un primo ed intenso anno di attività sul territorio, l’associazione abatese di promozione sociale “Tutta n’ata storia” spegne la sua prima candelina. La comunità è invitata domenica 30 settembre, a partire dalle ore 11.00, presso la sede in via Roma 213.

Era il 29 settembre del 2017 quando i 12 soci fondatori di “Tutta n’ata storia” firmavano l’atto costitutivo della giovane associazione abatese, che da un anno a questa parte si divide tra attività giornalistica e iniziative socioculturali. Domenica 30 settembre il gruppo invita la comunità a spegnere insieme la prima candelina.

L’evento: un aperitivo dal clima informale rappresenterà l’occasione per scambiare chiacchiere e opinioni, per confrontarsi su quanto è stato fatto finora e su quanto ancora c’è da fare. Non mancheranno musica, stuzzichini, bollicine e torta. Il tutto, mentre la sede si trasformerà in una macchina del tempo, dove sarà possibile rivivere – o vivere, per chi vorrà cogliere l’occasione per avvicinarsi per la prima volta – i momenti salienti di questo primo anno sociale.

Le attività portate avanti: “Tutta n’ata storia” è un progetto nato a settembre del 2017 con una duplice identità. Da un lato, curando periodicamente il sito web tuttanatastoriasaa.it, si occupa di giornalismo, quello fondato sulla certezza che l’informazione libera, onesta e indipendente, possa farsi strumento al servizio del sociale, stimolando il pensiero critico, la riflessione collettiva, diffondendo i valori della legalità e della democrazia. Dall’altro, invece, vive il mondo dell’associazionismo, perché dove non arrivano le parole possono arrivare l’aggregazione, il confronto, l’impegno concreto e la partecipazione attiva alla crescita del territorio. Le due facce dell’associazione hanno trovato piena manifestazione nella più rappresentativa delle attività finora portate avanti: il ciclo di inchieste “Quanto se ne S.A.A.”, il cui obiettivo è rilevare l’impatto che temi di portata nazionale hanno in un territorio relativamente piccolo come Sant’Antonio Abate. Il progetto, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Sant’Antonio Abate, è ancora in corso. Ha finora visto la realizzazione dei due microprogetti “Quanto se ne S.A.A. di aids e prevenzione?” e “Quanto se ne S.A.A. di immigrazione?”. Ad entrambi, dopo una serie di videointerviste realizzate tra le strade del comprensorio, sono seguiti eventi di informazione e sensibilizzazione. Ma non è tutto. Dal mese di dicembre l’associazione porta avanti l’iniziativa “Dopocena solidale” in collaborazione con la Caritas diocesana Sorrento – Castellammare di Stabia: nello specifico, un gruppo di volontari coordinato dagli stessi soci svolge mensilmente un turno di volontariato presso la mensa della struttura stabiese per poi passare la serata con gli ospiti, proponendo loro attività di svago e socializzazione. Tra le altre attività degne di nota, ricordiamo ancora la caccia al tesoro in tema lettura proposta in occasione del maggio dei libri, che ha visto la partecipazione di circa 70 giovanissimi abatesi, e la collaborazione periodica con l’associazione Il trillo parlante, con la quale è stata messa a punto una suggestiva rassegna musicale dedicata ai più grandi cantautori del panorama italiano.

Festeggiamenti anche in Caritas: il sopracitato “Dopocena solidale” presso la mensa della Caritas diocesana Sorrento – Castellammare di Stabia questo mese si terrà sabato 29 settembre, giorno in cui “Tutta n’ata storia” compie ufficialmente un anno. Ecco perché i soci hanno deciso di festeggiare anche con gli ospiti della struttura: per l’occasione alla cena seguirà un momento di svago collettivo con tanto di buffet di dolci e taglio della torta, il tutto preceduto dalla visione della partita di campionato Juventus-Napoli.

Il presidente Feliciana Mascolo dichiara: abbiamo voluto organizzare una sorta di compleanno in due fasi perché ci sembrava giusto festeggiare con tutti quelli che ci hanno accompagnato in questo primo anno di lavoro. Per questo lo faremo prima in Caritas, dove in questi mesi abbiamo stretto legami profondi sia con gli operatori che con gli ospiti, e poi nella nostra sede, dove sono passati in tanti dando ciascuno un contributo importante a quello che oggi siamo e a quello che speriamo di diventare. Sarà l’occasione per celebrare l’impegno che ci abbiamo messo e per ritrovare tutti quelli per cui l’abbiamo fatto: i giovani e i meno giovani che credono in un paese dove le idee libere possano farsi linfa vitale per il territorio.

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