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CANZONI PER IL COMMISSARIO RICCIARDI Marianita Carfora Maurizio de Giovanni 01 2

Dalla penna alla scena, Maurizio de Giovanni sarà nuovamente tra i protagonisti, sull’affascinante ‘palcoscenico’ del Maschio Angioino di Napoli, per l’ultimo appuntamento della rassegna Brividi d’Estate al Castello, un’idea di Annamaria Russo, organizzata dal Pozzo e il Pendolo Teatro di Napoli con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, nell’ambito di Estate a Napoli 2018. 

Dopo la fortunata anteprima al Real Orto Botanico di Napoli, lo scrittore partenopeo regalerà ancora una volta ai suoi lettori, per una serata unica, Canzoni per il Commissario Ricciardi, uno spettacolo tratto dalle storie minime, che da sempre attraversano i romanzi dedicati al suo famoso personaggio letterario, e sarà affiancato, in scena, da Marianita Carfora, Giacinto Piracci e Zac Alderman. Ci sono storie che sono come canzoni. Scorrono tra le pieghe di altre storie, dolcissime e disperate, e segnano lo scorrere dei giorni. Nei romanzi di Maurizio de Giovanni ci sono storie così, che spuntano tra le pagine di un’altra storia per regalare una sospensione struggente.  Sono storie che i lettori hanno imparato ad amare e che aspettano di veder sbucare tra i meandri di un’indagine, tra gli incubi del commissario Ricciardi. Hanno il colore, i ritmi, la malinconia di Napoli e della vita che brulica tra vicoli e palazzi della città. Sono storie bellissime che chiedono di essere raccontate, e solo chi le ha scritte può dar loro vita, in scena, con gli accenti, le pause, i ritmi del cuore. Chiedono di essere cantate, e solo la musica nella quale si sciolgono le parole può farle vibrare davvero. Regalano emozioni impagabili, e sarebbe un peccato non condividerle. Così le parole dell’autore in un frammento dal testo in scena: “L’amore è un sentimento vigliacco, guaglio’. E’ come un liquido, pensi di tenerlo in mano ma quello scivola attraverso le dita. L’amore è sempre disperato, ma ha sempre qualche speranza. L’amore non si rassegna. E allora, anche se lui non vuole darle problemi, anche se pensa di averla irrimediabilmente perduta, anche se è notte ed è autunno e il mare e il cielo non hanno una linea di confine, lui sa che lo scoglio è là, al suo posto. E allora glielo dice come se la schiaffeggiasse, perché uno schiaffo e una carezza sono lo stesso movimento, hanno solo forza diversa.  Ma che guaio che è, questo amore. Sì, però senza l’amore, maestro, niente vale la pena, no? Tutta questa musica, le canzoni, poesie e parole… “

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