Vomero via Scarlatti 84 E dieci decimi"Dieci decimi"  si è trasferito in via Cimarosa.

“ E’ una vera e propria ecatombe: non c’è settimana che, nel quartiere collinare del capoluogo partenopeo, il Vomero, zona commerciale per antonomasia, non si registri la chiusura di qualche negozio, anche in questo periodo estivo  – afferma amareggiato Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. La crisi economica, in uno alla lievitazione dei costi di gestione, principalmente per i canoni di locazione, che in alcune zone, come nelle aree pedonali, ha raggiunto valori esorbitanti, ha messo in ginocchio il terziario commerciale che ha rappresentato, per oltre un secolo, la principale attività produttiva del quartiere collinare, con circa duemila esercizi commerciali, alcuni dei quali della grande distribuzione, presenti su un territorio di appena due chilometri quadrati  “.

  “ Uno degli ultimi esercizi commerciali che, in questi giorni, presenta le vetrine vuote e le luci spente, dopo diversi lustri di attività, dal momento che era stato inaugurato agli inizi degli anni '80, si trova nell’isola pedonale di via Scarlatti, cuore pulsante del quartiere collinare, notoriamente una delle strade più appetibili, dal punto di vista commerciale, del capoluogo partenopeo -  sottolinea Capodanno -. In questo caso, però, la chiusura del negozio di ottica "dieci decimi" è coincisa con il trasferimento della ditta dai locali posti al civico 84/E di via Scarlatti, a pochi passi da piazza Vanvitelli, a quelli in via Cimarosa 81A, nei pressi dell'ingresso della villa Floridiana. Ad ogni modo non è l’unica novità che si registra in questo periodo al Vomero: in un raggio di poche centinaia si osserva infatti la chiusura di diversi esercizi commerciali, alcuni già sostituiti, altri con lavori in corso, per lo più per l'apertura di attività del fast food, di bar o di gelaterie “. 

 “ Purtroppo – continua Capodanno - se si va avanti di questo passo, senza alcun intervento da parte della Regione Campania e del Comune di Napoli, al Vomero potrebbero essere ancora tanti i negozi destinati scomparire. E, come dimostrano i fatti, per risollevare la grave situazione che si è determinata nel terziario commerciale, non bastano iniziative effimere, come quelle organizzate negli anni passati, della durata di una notte. Occorrono interventi concreti e continuativi “.

 “ Occorrerebbero iniziative efficaci per supportare economicamente le attività in difficoltà – puntualizza Capodanno -. Invece tutto tace. Solo per esemplificare, anche la legge regionale  n. 11 del 10 marzo 2014, per la “valorizzazione dei locali, dei negozi, delle botteghe d’arte e degli antichi mestieri a rilevanza storica e delle imprese storiche ultracentenarie”, approvata  dal Consiglio regionale della Campania, non ha ancora trovato la sua piena attuazione, dal momento che occorrerebbe innanzitutto procedere al censimento di tutte, e non solo di alcune  delle attività che potrebbero fruire  dei benefici previsti nella normativa varata “.       

 “ Bisogna, dunque, fare presto e bene – conclude Capodanno -. Anche perché, perdurando il ritmo di chiusure di esercizi commerciali registrate negli ultimi tempi, potrebbe tra l'altro sempre più assottigliarsi il numero  di aziende con requisiti tali da poter attingere alle provvidenze, anche economiche, previste dalla norma. Laddove, invece, in altre Regioni italiane, come il Piemonte, la Lombardia e il Lazio, la normativa che istituisce le botteghe storiche, in vigore da lustri, ha potuto contribuire a salvare tante attività commerciali ed artigianali, che, altrimenti, avrebbero rischiato di scomparire per sempre “.