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Sabato 7 luglio al Napoli Teatro Festival Italia diretto da Ruggero Cappuccio, si comincia con Renato Carpentieri impegnato nel reading de La filosofia di Bertrando Spaventa (Istituto Italia per gli Studi Filosofici, ore 18). Si prosegue con la sezione Danza, che presenta La conferenza degli uccelli, dal racconto teatrale di Jean-Claude Carrière, con Amiar Souphiene, Elena Baroglio, Roberto Caccioppoli, Francesca Luce Cardinale, Andrea Caschetto, Tommaso De Santis, Manuela Fiscarelli, Carolina Patino, Valeria Sacchi, diretti da Anna Redi (Sala Assoli, ore 19).

Per la sezione Italiani, va invece in scena Afganistan - Il grande gioco, diretto da Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, con Claudia Coli, Michele Costabile, Enzo Curcurù, Alessandro Lussiana, Fabrizio Matteini, Michele Radice, Emilia Scarpati Fanetti, Massimo Somaglino, Hossein Taheri, Giulia Viana (Teatro Mercadante, ore 20.30). Proseguono gli appuntamenti dell’Osservatorio del NTFI con Io credo a Cassandra, interpretato da Raffaella Anzalone e Sara Meoni e da Martina Coppeto, Raffaella De Piano, Lisa Imperatore, Francesca Murru, Mario Paesano, Davide Pascarella, Paola Senatore, per la regia di Enzo Marangelo (Cortile della Carrozze di Palazzo Reale, ore 21.30). Nella stessa giornata, il festival si sposta in Regione, al Duomo di Salerno dove Raffaello Converso presenta in prima assoluta L’armonia sperduta concerto/spettacolo sulla canzone napoletana con elaborazioni e le orchestrazioni originali di Roberto De Simone, direttore d’orchestra Luigi Grima (ore 21.30). La serata si conclude al Dopofestival con il concerto di Uanema Swing Orchestra (Giardino Romantico di Palazzo Reale, ore 23).

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All’Istituto Italiano per gli studi Filofofici, sabato 7 luglio ore 18, va in scena LA FILOSOFIA DI BERTRANDO SPAVENTA, lettura di Renato Carpentieri, al contrabbasso acustico Ilaria Capalbo.
Eugenio Garin, nel ribadire l’importanza del pensiero di Bertrando Spaventa, avvertiva i giovani accorsi numerosi ad ascoltarlo a Palazzo Serra di Cassano, che «in Italia il vero grande pericolo è la rinunzia allo spirito libero, critico – alla filosofia che riconosce solo l’autorità della ragione». E che «in ogni tempo, sotto ogni regime, l’avversione alla filosofia, la lotta contro la filosofia, è sinonimo di lotta contro la libertà, di tirannide dei singoli o delle moltitudini». Senza filosofia, infatti, non ci può essere autocoscienza e quindi libertà; illuminante il passo di Bertrando Spaventa: «Il detto socratico: conosci te stesso, che generò tanto rivolgimento negli ordini ideali della scienza, vale non solo nella formazione morale degli individui, ma specialmente in quella delle nazioni. Un popolo che ha confuso o smarrito la coscienza di sé medesimo, è in peggiore stato dello schiavo di cui parla Omero; egli ha perduto non solo la metà dello spirito, ma tutto lo spirito; egli è un corpo senz’anima». Con la sua straordinaria capacità interpretativa, Renato Carpentieri ci condurrà nella lettura di questa vetta fondamentale del pensiero filosofico e politico moderno che rappresenta il punto più alto dell’autocoscienza della cultura occidentale. “Bertrando Spaventa – sottolinea Carpentieri - ci fa capire che cosa siamo e che cosa dovremmo essere, ovvero nazione libera ed eguale nella comunità delle nazioni”.

LA FILOSOFIA DI BERTRANDO SPAVENTA, lettura di Renato Carpentieri, contrabbasso acustico Ilaria Capalbo. Si ringraziano il Filosofo, Prof. Vincenzo Vitiello per i preziosi consigli e Nicola Capone per la collaborazione alle scelte dei testi di Spaventa. Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, 7 luglio, ore 18.00. Durata 45 min.