Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

Stampa
Visite: 580

Si celebra il 21 marzo la Giornata Internazionale della Sindrome di Down, un evento riconosciuto dall’Onu per indicare l'unicità della triplicazione (trisomia) del 21° cromosoma che causa, appunto, la Sindrome di Down. In occasione della Giornata mondiale, Il Garante dei disabili promuove una Cerimonia di celebrazione della Giornata, in cui ha coinvolto i principali attori istituzionali ed associativi in campo, che si terrà presso l’Aula Multimediale Isola F-8 della Regione Campania.

Chi sono, come vivono, quali supporti hanno e soprattutto quali non hanno le persone con sindrome di Down e le loro famiglie?

Quando viene meno la scuola, c’è spesso il nulla e non resta che “stare a casa”: è la realtà che vive quasi il 50% delle persone adulte con sindrome di Down, specialmente al Sud e nelle isole. Poco più del 13% ha un lavoro da dipendente o collaboratore, solo il 35% percepisce uno stipendio normale e non minimo. Il 48% fa fatica ad orientarsi nei servizi sanitari e sociali. Il bisogno e la richiesta delle famiglie sono di ordine sociale, più che assistenziale: educazione all’autonomia e alla vita indipendente sono le principali richieste d’intervento delle famiglie.

L’autonomia e l’indipendenza sono essenziali al fine di garantire un’effettiva uguaglianza nella comunità, e cioè bisognerebbe che tutte le persone con disabilità possano partecipare, su base di uguaglianza con gli altri cittadini, alla vita della propria comunità di appartenenza. Infatti, quanto più le comunità si modificano, adattano, organizzano, educano e si sviluppano accogliendo le diversità umane e culturali, tanto più tutte le persone, comprese quelle con disabilità, possono parteciparvi in condizione di pari opportunità senza subire alcuna discriminazione.

Il Garante, avv. Paolo Colombo dichiara: “Per realizzare ciò vanno, pertanto, garantiti a tutte le persone con disabilità i necessari sostegni, anche ad elevata intensità, compresi quelli necessari per autodeterminarsi in modo da poter compiere le proprie scelte, senza essere mai totalmente sostituiti da altri. Diritto questo sancito dalla stessa Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità”.

Autenticati