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Esercizio abbassa rischio di ipertensione in chi vive in aree con atmosfera  inquinata – Notizie scientifiche.it

I gas serra e gli inquinanti atmosferici in genere sono nemici invisibili, non si vedono e quindi sono difficili da identificare come minacce reali alla nostra salute e a quella dell’ambiente che ci circonda e in cui ci muoviamo. Eppure l’inquinamento non solo è reale, ma ha un impatto severo sulle nostre finanze e sul nostro corpo.

Secondo il Rapporto “Counting the costs of industrial pollution”, pubblicato dall’Agenzia europea dell’ambiente (EEA), il costo sociale per l’inquinamento dell’aria è stato stimato per il 2017 in una forbice tra i 277 e i 433 miliardi di euro. Un costo causato principalmente dal settore industriale e calcolato a partire dai dati relativi alle emissioni inquinanti elaborati dallo European Pollutant Release and Transfer Register (E-PRTR). Il livello di spesa vale circa il 3% del PIL degli Stati dell’Unione europe. Secondo lo studio, la metà dei costi sociali derivanti dalle emissioni di gas serra sono relativi all’attività di soli 211 siti industriali dislocati in tutta Europa (su 11.655 complessivamente coinvolti dallo studio). Di queste, 24 delle 30 strutture produttive più inquinanti sono centrali a carbone, che sono anche risultate le più dannose per la nostra salute. I Paesi con il maggior numero di questi siti produttivi attivi sono la Gran Bretagna, la Germania e la Polonia, ma anche Spagna e Italia. L’industria europea, nel suo complesso, ha compiuto progressi significativi nella riduzione dell’impatto sull’ambiente e sul clima, ma rimangono degli elevatissimi costi sociali (o “esternalità“) legati direttamente dall’inquinamento atmosferico, con gravi ripercussioni sulla salute umana, gli ecosistemi, le infrastrutture e il clima stesso. In Europa sono più di 630 mila i decessi legati all’inquinamento atmosferico e ambientale, circa il 13% del totale. Secondo stime EEA e dell’Organizzazione mondiale della sanità per il 2020, circa 400 mila morti all’anno sono dovuti al PM2,5 (il particolato fine). Sempre secondo lo studio, in Italia le morti dovute all’inquinamento atmosferico sono circa il 12% del totale, seguono Danimarca e Svezia con il 10% e la Romania con il 9%. Risulterebbe inoltre che la Pianura Padana è la regione in cui si muore di più in Europa per inquinamento, stando al Rapporto realizzato dall’Università di Utrecht, assieme al Global Health Institute di Barcellona e al Tropical and Public Health Institute della Svizzera. Brescia, Bergamo, Vicenza, Saronno, Varese, Verona e la stessa Milano hanno un elevato numero di morti per inquinamento da PM 2,5, mentre Torino è la terza città in Europa per decessi legati alle alte concentrazioni di CO2.

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