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Berlusconi dopo il coronavirus: «Ero in angoscia per i figli. Oggi sono  spossato ma sereno» - Corriere.it

di ROBERTO CAPUTO

Alla maggioranza giallorossa servono una decina di voti al Senato per approvare la manovra di bilancio e a Mediaset è necessario un intervento del governo per allontanare l’attacco di Vivendi. Accordo fatto.

Tutto qui il cosiddetto inciucio? Non solo. Le proposte del Cavaliere hanno scatenato una crisi di nervi. In primis tra i cinquestelle che paventavano una ipotetica entrata nella maggioranza di Forza Italia con possibile rimpasto, nel PD poco propenso a mostrare il fianco al noto moralismo grillino, ma anche nel centrodestra, o meglio, nella Lega che come ritorsione scippava tre deputati agli azzurri. Salvini quando vede muoversi Gianni Letta ha paura. In effetti il grande manovriere è proprio lui, che in questi giorni ha sentito Mattarella, Conte e Zingaretti. Infatti la partita in gioco è quella di staccare Forza Italia dalle politiche sovraniste di Salvini e la Meloni, di far riemergere con forza l’identità liberale e rispettando il ruolo europeo nel PPE. Il percorso è lungo. Si tratta di arrivare fino al 2023, con l’appuntamento ravvicinato nel 2021 di importanti elezioni amministrative. La situazione nel centrodestra è in continuo movimento con la Lega che continua a perdere consensi, mentre li guadagna la Meloni. Con Forza Italia stazionaria che però con una svolta anti sovranista potrebbe recuperare il consenso dei moderati che non amano gli eccessi di Salvini. Senza dimenticare l’area di Renzi, Bonino, Calenda che guarda a nuove maggioranze senza i cinquestelle. Operazione interessante ma difficile per Forza Italia che ormai è priva di un gruppo dirigente. Ci vorrebbe il coraggio di immettere giovani formatisi sul territorio con il recupero di vecchi politici ex DC e ex PSI a fare da suggeritori. Una cosa è almeno successa: la politica è forse uscita dalla statica palude.

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