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Non è affatto da escludere la possibilità che non si torni più sui banchi per quest'anno scolastico. A mettere sul tavolo questa ipotesi è stata lo stesso ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.

"Si tornerà a scuola se e quando, sulla base di quanto stabilito dalle autorità sanitarie, le condizioni lo consentiranno", ha precisato Azzolina durante un’informativa in Aula al Senato. Il ministro, davanti all’Assemblea di palazzo Madama, ha ripercorso le decisioni che sul piano delle attività didattiche sono state prese e le misure messe in campo per fare fronte all’emergenza coronavirus. "In una situazione così difficile - ha subito chiarito Azzolina -, il governo ha dovuto operare scelte importanti, impedendo la presenza a scuola di studenti, famiglie e docenti e riducendo la presenza del personale Ata e dei docenti stessi alle sole attività indifferibili". Sul fronte delle risorse, invece, il ministro ha ribadito che sono stati stanziati 85 milioni di euro per l'anno 2020, "al fine di consentire alle istituzioni scolastiche di dotarsi immediatamente di tutti gli strumenti utili per l'apprendimento a distanza e agli studenti meno abbienti di poterne fruire". Il decreto, ha spiegato, "ha anche disciplinato le modalità di acquisto delle piattaforme e dei dispositivi necessari alla didattica a distanza. Inoltre, il ministero dell'Istruzione assegna comunque alle istituzioni scolastiche statali le risorse finanziarie per i contratti di supplenza breve e saltuaria". Nel dettaglio, degli 85 milioni stanziati per la scuola, 70 milioni sono destinati per i dispositivi digitali individuali per la connettività alla rete e l’accesso alle piattaforme digitali degli studenti meno abbienti. "Nessuno studente deve rimanere indietro a causa del digital divide", ha sottolineato Azzolina. Nel riparto delle risorse, inoltre, 5 milioni sono destinati alla "formazione del personale scolastico". Poi ci sono 8,2 milioni di euro "per gli animatori digitali, figure strategiche - ha aggiunto il ministro - per l’innovazione a scuola, impegnati a promuovere la conoscenza e la formazione". Ma c’è un’altra notizia che tiene col fiato sospeso gli studenti italiani ed è quella che riguarda gli esami di maturità. E su questo aspetto, il ministro ha chiarito qual è al momento il suo "orientamento" e cioè quello di proporre una commissione di soli membri interni e presidente esterno. Davanti all’Aula del Senato, infine, Azzolina ha fornito aggiornamenti su come sta andando l’attività didattica a distanza. I numeri provengono dal monitoraggio ad hoc avviato a viale Trastevere e al quale ha risposto il 93 per cento delle scuole, il 67 per cento delle quali ha anche fatto sapere di aver previsto anche specifiche forme di valutazione. "Al momento - ha detto il ministro - sono 6.7 milioni gli alunni raggiunti dall’attività didattica a distanza". Tra gli altri numeri forniti da Azzolina, c’è pure quello relativo agli istituti scolastici che hanno predisposto attività specifiche per gli alunni con disabilità e che sono "l’84 per cento".