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Si avvicina il IV° congresso dell’associazione culturale “Libera Rappresentanza”. L’evento, in programma il prossimo 15 dicembre, alle ore 16:00, presso l’Auditorium De Sica (piazza Mayer Ross) in Sora e organizzato dal movimento, è incentrato sul tema “La svolta sui diritti sindacali per i militari”.

Il meeting sarà moderato dal giornalista Rai, Dr. Fabrizio Casinelli. Presentazione a cura di Mario Di Stefano (portavoce Regione Lazio ALR), saluti istituzionali del sindaco di Sora, Arch. Roberto De Donatis. I relatori saranno: Emmanuel Jacob, (presidente di Euromil); Dr. Marco Votano (Portavoce Nazionale LR); Dr. Roberto Congedi (Presidente UNSI); Cav. Eliseo Taverna (Segretario Generale CGS); Daniele Tisci (Segretario Nazionale CGS). Durante l’incontro sarà consegnato il premio cittadino/a modello con le stellette 2018. Ultimo intervento a cura del presidente dell’associazione culturale “Libera Rappresentanza”, Girolamo Foti. 

“Penso che in questo paese ci sia bisogno di una riforma generale del sindacato – afferma Foti -. Purtroppo le organizzazioni sindacali, negli ultimi anni, hanno perso l’ideale, il valore, lo spirito di servizio dei loro padri costituenti. Quello che stiamo creando con sacrificio e dedizione, potrebbe rappresentare una svolta storica poichè nella nostra nazione non esistono veri e propri sindacati dei militari. Piuttosto, la rappresentanza militare è disciplinata da  regolamenti ormai obsoleti, risultanti non efficaci nella tutela dei diritti del personale. Siamo l’unico paese in Europa che, fino a qualche mese fa, non riconosceva alcun tipo di diritto sindacale ai  militari; una realtà distante anni luce dalla Germania (presente da 60 anni circa) e decisamente arretrata persino rispetto alla Serbia, nonostante le difficoltà dovute, nel passato recente, alla presenza ingombrante della dittatura. Il congresso del 15 dicembre sarà l’occasione giusta per un confronto democratico sulla svolta dei diritti sindacali,  già previsti da una recente sentenza; in questo senso, siamo in attesa di una legge che venga approvata dall’attuale governo, lo stesso che si era impegnato in campagna elettorale verso il nostro corpo”.

Libera Rappresentanza che unisce migliaia di militari: “Innanzitutto, non siamo ancora un sindacato militare, ma lo saremo presto. Siamo un movimento culturale, un movimento di pensiero, che crede nel cambiamento. Il nostro intento è stato, è e sarà quello di frammentare l’attuale sistema della rappresentanza in generale, divenuto regime. Non c’è spazio per i giovani, per i sogni;  tutto viene sedimentato in un vortice di pessimismo, egoismo e sete di potere. Ormai il sistema della rappresentanza è inquinato e va abbattuto in quanto non produce frutti. La rappresentanza di oggi, che sia politica, sindacale oppure dirigenziale, sembra un albero di fico sterile che distrugge i sogni, le speranze e riduce sempre di più la voglia di vivere, di credere in qualcosa. Dunque, ci poniamo l’obiettivo di cambiarla adesso per garantire alle giovani leve ed a quelle già militanti un futuro dove vengano tutelati i diritti dei lavoratori con le stellette. Ad oggi siamo organizzati in gruppi sparsi in circa 100 comuni d’Italia che si concentrano in particolare al centro-sud. Siamo un cantiere ancora aperto”.

Interverrà anche il vice presidente aggiunto Cav. Nicola Passarelli: “E’ un militare di lungo corso, un veterano - spiega Foti - . E’ una vittima del dovere riconosciuta, che da sempre lavora più per gli altri che per se stesso, un infaticabile combattente dal cuore grande che sono onorato di avere nel nostro movimento insieme ad altri vecchi e nuovi amici che conoscerete al meeting di Sora. Non esistono numeri uno nella nostra squadra, tutti siamo uno. Li conoscerete perché per tutti i membri di libera rappresentanza ci sarà spazio. Siamo un gruppo davvero affiatato”.

La storia di Girolamo Foti è nota nell’ambito. Una carica di presidente che onora con impegno e dedizione. E’ più difficile, allo stato attuale, difendere i diritti dei componenti delle forze armate rispetto al passato? “Penso che rispetto al precedente governo con il precedente Ministro della Difesa, oggi è meno complicato difendere il personale, poiché la dottoressa Elisabetta Trenta è davvero molto competente. Lei che ha scelto uno staff di alti ufficiali altrettanto competenti, i quali interagiscono nel rispetto della giustizia e dell’equità tra le categorie. La  stragrande maggioranza dei militari adora il Ministro della Difesa ed io già a luglio scrissi un articolo nel mio blog www.girolamofoti.it dal titolo ‘Il volto umano della difesa’, dedicato al Ministro Trenta ed al sottosegretario Tofalo”. Come dovrebbe intervenire il nuovo governo per tutelare realmente i componenti delle forze armate? “Il Governo dovrebbe, per prima cosa, accelerare i tempi per la legge sul sindacato dei militari e mantenere la promessa fatta in campagna elettorale, poi dovrebbe immediatamente intervenire con una legge di riforma dei codici che vanno rivisti”. Alla base dell’operato di Libera Rappresentanza vi è un gruppo di esperti: “Il team legal è costituito da una selezione di avvocati che abbiamo contattato in diversi comuni d’Italia. Attraverso la propria storia, le vittorie ottenute in difesa dei militari, abbiamo sottoscritto con loro delle convenzioni. Tra i primi avvocati convenzionati abbiamo l’avvocato Francesco Pandolfi e l’avv. Marro a Milano; presto seguiranno altri importanti professionisti che hanno aderito al nostro sodalizio. Per i familiari, invece, stiamo valutando un progetto di e-commerce che viene offerto a titolo gratuito e che potrebbe favorire notevolmente il bilancio economico delle famiglie nell’acquisto di prodotti di prima necessità, abbigliamento, elettrodomestici o  servizi sanitari”. 

Questa estate l’associazione si è identificata in un motto: “Noipa. Sembra sia complicato ritornare alla precedente gestione amministrativa, dove ogni caserma gestiva il proprio personale. All’epoca tutto funzionava; purtroppo da qualche anno tutto è diventato complicato. Di recente c’è stato un intervento forte del Ministro della Difesa sulla questione. Noi aspettiamo fiduciosi che si risolva qualcosa. Personalmente, ribadisco,  mi fido del nostro Ministro della Difesa la dott.ssa Elisabetta Trenta”. A 4 anni di distanza dalla fondazione, cosa cambierebbe se potesse tornare indietro? “In questi 4 anni - afferma amaramente Foti - ho commesso qualche errore. Mi sono fidato di alcune persone sbagliate. Ho fatto sicuramente qualche scelta sbagliata, ma fa parte della vita. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Nel tempo ho imparato ad essere umile ed ad ascoltare le persone. Mi sono migliorato in questi ultimi anni. Forse sono diventato più saggio rispetto a ieri, ho iniziato a guardare nel buio il senso della luce, a ripensare che i capolavori di Beethoven non erano l’ardore dei vent’anni, non erano il segnale del divino, ma il primo il dono della sordità. Quindi, ho capito che dobbiamo avere la capacità di mettere in campo il principio della resilienza, ovvero ripartire subito dopo una sconfitta per ricostruire un progetto migliore e ricominciare a vivere. Forse per questo motivo abbiamo scelto come logo il mito dell’araba fenice, dove dalla morte rinasce la vita”.

Perché partecipare al convegno del prossimo 15 dicembre? “Perché scriveremo insieme una nuova pagina di storia, perché si chiude l’epoca di libera rappresentanza, ormai verso il tramonto, per ripartire con un nuovo progetto - svela Foti - . Sto parlando del sindacato dei militari nel 2019. Il futuro a quel punto sarà tutto nostro, ma di pari passo nascerà anche un nuovo soggetto culturale aperto alla società civile, perché  il nostro non è solo un progetto settoriale, ma di ampie vedute.  Miriamo ad una rivoluzione culturale nel nostro vivere quotidiano. Forse questo progetto fa parte della mia lucida follia, ma solo osando si conoscono i propri limiti”. 

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