Coronavirus, de Magistris: "Reddito di Quarantena per chi è ...

In diretta a ‘Barba&Capelli’, trasmissione di Corrado Gabriele in onda su Radio CRC, è intervenuto Luigi De Magistris, sindaco di Napoli: “Quando Napoli e il Mezzogiorno sono state dimenticate, attaccate e discriminate, dalla frasi usate in Parlamento fino a quelle negli stadi, Luigi De Magistris ma neanche tanti Sindaci del Sud si sono mai sognati di dire “ce ne ricorderemo”, così il primo cittadino inizia il suo consueto incontro radiofonico del giovedì.

Aggiunge subito che “i Sindaci di tutte le aree metropolitane Sud Centro e Nord e quindi anche il Sindaco di Milano Sala adesso però sono compatti e lavorano uniti per farsi ascoltare dal Governo e per pretendere il ritorno alla normalità e alla giusta distribuzione dei poteri, perché quelleo di cui deve convincersi il Governo e il Paese intero e che senza i Sindaci non c’è ripartenza, non si sconfiggono gli effetti della pandemia economica e sociale, insomma la battaglia della fase due sebnza di noi è persa in partenza” netto e deciso l’intervento del Sindaco De Magistris che si annuncia a Conte che lo attende oggi insieme con gli altri primi cittadini in una videoconferenza molto attesa anche alla luce delle novità sul versante delle risorse e dell’Europa, poi torna sulla questione aperture alle regioni con numeri di contagio ancora significative “il Governo deve valutare se ci sono, in questo momento, le condizioni sanitarie per potersi spostare dalla Lombardia in altre regioni e viceversa. Certo quello che sarebbe stato maggiormente auspicabile, dopo quattro mesi, era creare un cordone sanitario per chi si volesse spostare da luoghi ancora in fase di epidemia. Purtroppo, questo non è stato fatto, e sono legittime le preoccupazioni, che ci fanno pensare a usare precauzioni, ma nulla a che vedere con forme di discriminazione o di razzismo. A Napoli nessuno si permise di fare valutazioni quando Sala e altri sindaci andarono avanti con lo slogan "Milano non si ferma". Adesso che siamo noi in una fase molto diversa, è legittimo che ci siano situazioni differenti in luoghi diversi” continua De Magistris “la chiusura di confini è stato solo un modo per raccattare consensi per governatori forse a caccia di voti, quella su cui io insisto è una questione sulla quale dovrebbe ragionare il Governo, che invece continua a perdere colpi. Io sarei per se il contagio avesse avuto il suo epicentro al sud piuttosto che al nord, avvarrebbero adottato misure da guerra per bloccare tutto il Mezzogiorno d'Italia. Sarebbe stata una narrazione del tutto diversa” sul ruolo dei sindaci ancora ha dichiarato “Sabato pomeriggio, in una videoconferenza tra i sindaci delle più grandi città italiane, si è convenuto un cambiamento di rotta. E' necessario mandare un messaggio inequivocabile al Governo, cui nella fase 1 i sindaci hanno affidato svariate responsabilità, il Governo si è impegnato più volte in incontri di vario tipo per riforme robuste nei confronti delle città e dei cittadini, ma impegni e promesse non sono state mantenute. C'è stato un errore strategico: annichilire il ruolo dei sindaci con un centralismo amministrativo in capo alle regioni,  tutto  sbagliato. Oggi nell’incontro con il Presidente Conte lanceremo un messaggio molto semplice: il Governo, abbandonando i sindaci, si avvia verso la caduta nel baratro. Se i sindaci, entro quindi giorni, non riavranno i poteri decisionali di quattro mesi fa, si arriverà ad una rottura inevitabile.  Le Regioni vogliono decidere come funziona un mercato, come debba funzionare un parco, una spiaggia, un negozio; questo mortifica i territori e limita i sindaci ad un ruolo di certificatori di distanze tra i tavolini. Se ci lasciate senza soldi, svuotate il ruolo dei sindaci, ci troviamo di fronte ad un governo che sta dimostrando tutta la sua incapacità, inadeguatezza e la sua totale assenza di visione. Il comune di Napoli ha perso quasi 300 milioni di euro, ma l'acconto arrivato è di soli 13 milioni, per poi arrivare, a fine estate, a 50 milioni. Il Governo non si rende conto della situazione che affronteremo da qui a qualche mese. Se non avremo più fondi, i rifiuti non verranno più raccolti, i servizi pubblici non saranno più garantiti: non so faccia chi governa a rendersene conto. Infine sulle aperture e sulla movida cittadina “sono dell'idea che se diminuisci gli orari di apertura si va incontro ad un effetto imbuto; nei prossimi giorni, oggi e domani, faremo un'operazione diversa: aprire luoghi che sono stati chiusi fino ad ora, consentire aperture più lunghe, anche fino all'alba, dove ci sono spazi aperti e dove c'è la possibilità di intrattenersi, così da consentire alle attività economiche di andare ben oltre le 23. Bisogna smetterla con condotte ingiustificatamente colpevolizzanti nei confronti del cittadino e del commerciante. In questa fase, queste scelte competono ad ogni città, e i Sindaci e le amministrazioni comunali e il dialogo sociale su ogni territorio è l’unica strada per valutare le condizioni giuste per l’aperture”.