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File:Gianluca Ansanelli.jpg - Wikipedia

di MARIDI' VICEDOMINI

“Il film commedia in chiave napoletana”: questo il titolo della Masterclass svoltasi la mattina del 25 novembre in streaming con gli studenti del settore audiovisivo dell’ Isis Casanova di Napoli che ha visto come relatore Gianluca Ansanelli, regista, sceneggiatore, napoletano doc.

L’incontro rientra tra gli appuntamenti culturali calendarizzati nel programma della XII Edizione del Gala del Cinema e della Fictionin Campania, che per questa stagione, causa emergenza Covid 19 , si sta svolgendo interamente online. A dare il benvenuto, Valeria della Rocca e Marco Spagnoli rispettivamente produttrice e direttore artistico della kermesse con la professoressa Mira Masillo, DS dell’Isis Casanova. “Cosa rende vincente un artista, regista, attore o sceneggiatore napoletano rispetto ad un altro di nascita diversa?” ha esordito Ansanelli, “la capacità d’improvvisazione del popolo a cui appartiene, frutto dello spirito di adattamento a tante dominazioni straniere e della dura sopravvivenza alle angherie subite. Il cinema è improvvisazione, ma non in senso recitativo che è tipico del palcoscenico di un teatro, ma nel senso di prendere con filosofia le contrarietà e di adattarsi a cambiamenti non calcolati; in realtà molte sono le situazioni non controllabili sul set. Quando noi scriviamo una sceneggiatura, immaginiamo dei volti particolari, delle location precise e spesso ci imbattiamo in discrasie tra ciò che abbiamo in mente e la realtà; ad esempio l’attore che abbiamo selezionato non sarà mai perfettamente uguale alla figura somatica pensata per quel ruolo ed i toni di luce dipinti nella sceneggiatura non sempre sono realizzabili in concreto per problemi tecnici evidenziati dal direttore della fotografia. “Improvvisare” ha continuato Ansanelli”, non vuol dire “arronzare” ma vuol significare fare dell’imprevisto un valore, riuscendo a costruire comunque un progetto che si era disegnato a priori in astratto senza sconvolgere il piano di lavoro. L’arte di arrangiarsi è dunque saper individuare un problema facendolo diventare un’opportunità. Un’altra peculiarità dei napoletani è l’astuzia intesa nel senso positivo del termine, che si traduce non nella mancata osservanza delle regole, ma nella capacità di saperle stravolgere. Ed ancora, per coloro che si approcciano al mondo del cinema, molto utile è la capacità di gesticolare, sempre tipica dei partenopei, di farsi capire a gesti, frutto anche questo di dominazioni linguistiche eterogenee quale quella francese e spagnola, i cui termini a tutt’oggi si riscontrano nel dialetto napoletano corrente. Il cinema è un’opera che si esprime non attraverso le parole ma con le immagini e le azioni e non a caso l’arte filmica parte dal cinema muto, per cui il regista è colui che crea un racconto filmico attraverso immagini ed azioni. Da rilevare, tra le peculiarità sempre tipiche del DNA napoletano, l’emotività e l’ironia che non si identifica con una risata ma costituisce un modo di vedere e vivere le cose sdrammatizzandole, quando è necessario”. Ed a proposito della figura dello sceneggiatore, Ansanelli si è così espresso: “La sceneggiatura parte da un’ispirazione che può provenire da una qualunque cosa, da una notizia sul giornale, da un episodio della vita corrente ma è opportuno partire dalle regole, non basta solo l’istinto ma è necessario osservare un codice per tradure un’idea in un progetto valido che possa dare vita ad un’opera audiovisiva”. Sempre in merito alla sua attività di sceneggiatore, Ansanelli ha ricordato il suo sodalizio amicale risalente al lontano 1995 in occasione del concorso “Sipariando” e quello professionale con Alessandro Siani, firmando le sceneggiature di tanti suoi film di successo come “Il giorno più bello del mondo”. Impossibilitato a partecipare alla masterclass, perché impegnato a Cinecittà sul set nel suo primo giorno di riprese del film “Chi ha incastrato Babbo Natale?”. Siani, con la sua puntuale generosità, ha voluto inviare un video di saluto e di augurio ai ragazzi del Casanova, in qualità di vivacissimo ex alunno dell’Istituto concludendo il suo toccante ed ironico messaggio con queste testuali parole: “Ragazzi il cinema è la fabbrica dei sogni e non deve andare in cassa integrazione; mi auguro un giorno di incontrarvi tutti come colleghi!” regalando un sorriso sui loro volti smarriti ed accendendo nei loro cuori un sogno di speranza di un sereno domani in un momento così triste per l’intera umanità.

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