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di Mirella Falco

Il volume "Storia di un (quasi) amore in quarantena" è il primo racconto del giornalista napoletano Davide Gambardella, pubblicato dalla casa editrice Graus Edizioni, nel luglio 2020, fa parte della collana gli Specchi di Narciso, di pp. 63.

Una lettura piacevole che descrive la storia amorosa nata nei giorni di lockdown, per l’emergenza Covid-19; un amore clandestino che sfida le leggi imposte dai diversi dpcm firmati dal presidente in quei mesi. Quelli che per molti erano giorni di noia, paura e morte, per i due protagonisti sono stati giorni tutt’altro che monotoni, fatti di amplessi e droghe leggere, dando così una sferzata di vita e gioia a giornate dove vigevano apatiche prospettive.

È un breve racconto da leggere tutto d’un fiato, il cui testo è semplice, scorrevole e tal volta esplicito nella narrazione degli atti amorosi; non manca il colpo di scena che tiene alto l’interesse del lettore fino alla fine.

Ecco alcuni buoni motivi per leggere questo volume: i personaggi sono ben articolati, la storia è avvincente ed è facile immedesimarsi nella storia. Inoltre, è più di una semplice storia d’amore, coltivata e vissuta in tempi epidemiologici; questo racconto non solo ci fa sognare, fa molto di più, tende ad esorcizzare ed ironizzare quello che per noi tutti è stata la quarantena; e non solo, è una sorta di diario di bordo che possiamo consultare per non dimenticare quei giorni fatti di decreti e autocertificazioni; Magari tra qualche anno sarà la novella da raccontare alle generazioni future, per spiegare loro come si viveva l’amore ai tempi del coronavirus, le quali possono solo immaginare quanto realmente accaduto.

 
 
 

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