Anonima su ferite: Diario di un'assistente sociale divergente ...Da alcuni anni a questa parte il mondo delle assistenti sociali è nell’occhio del ciclone perché alcuni processi mediatici, si veda ad esempio il "Caso Bibbiano", (in alcuni casi scaturiti da scandali causati da persone irresponsabili e disturbate) hanno portato l’immaginario collettivo ad accostare queste figure professionali a coloro che "tolgono i figli alle famiglie" e lo fanno anche per mero interesse economico. 

A fronte di un tema così delicato, il libro "Anonima su ferite. Diario di una assistente sociale divergente", edito dalla casa editrice Durango Edizioni per la collana ChilometroZero, tratta in maniera irriverente (o, quanto meno, senza timore reverenziale) ciò che c’è dietro e intorno alla sua esperienza di assistente sociale di un servizio comunale. Tra le questioni affrontate c’è anche il racconto di una storia vera di una violenza subita da una ragazzina e del modo in cui è stata gestita. Razzismo, povertà ed altro completano il quadro.

L'opera, comunque, resta un diario personale autobiografico (non un saggio o un romanzo) e dunque il suo punctum resta il mondo interiore dell'autrice. Pubblicato da Durango Edizioni proprio per la collana ChilometroZero, dedicata alle scritture autobiografiche. Tutti hanno una storia da raccontare. Solo alcuni sanno farlo molto bene, ed è il caso di Penelope Ics.

Il diario riserva, nel finale, un colpo di scena che carica ulteriormente il portato emozionale del libro.