donna riccia

di FRANCESCA ANZANI CILIBERTI

Era il 1981 quando Domenico Modugno cantava “La donna riccia nun la vogliu no”. E già, perché è sufficiente anche solo un breve excursus cinematografico affinchè ci tornino alla mente tutte le volte in cui un uomo potente, affascinante e desiderabile, sebbene stregato da una selvaggia e vaporosa chioma, se la sia filata a gambe levate rinunciando al finale da favola. Banale clichè o amara verità? Sarà dunque vero che il riccio così ingarbugliato e a tratti ingestibile intimorisce il sesso maschile?

Le prove schiaccianti ci sono. Basta rifletterci un po' su. E’ la nostra Carrie Bradshaw a rinfrescarci la memoria nell’episodio di Sex and the City in cui Mr. Big sposa Natasha, una giovane donna liscia, talmente affabile e accondiscendente da fare subito breccia nel cuore del Casanova di Manhattan. Lo stesso episodio ci riporta a “Come Eravamo”, pellicola del 1974 in cui una favolosa Barbra Streisand nei panni dell’intransigente e idealista Katie viene mollata dal giovane privilegiato Hubbell che proprio sul finale si presenterà in compagnia di una “semplice ragazza bionda dai capelli lisci”. E ancora lampante è il richiamo in Harry ti presento Sally al profetico discorso sulla differenza tra donne ad alto e basso mantenimento in cui lo stesso Harry, interpretato da Billy Cristal, pone a confronto l'adorabile Ilsa di Casablanca con Sally (Meg Ryan) che, oltre ad essere una donna impegnativa (e non solo perché ordina l’insalata con olio e aceto a parte), ha guarda caso un’enorme massa di capelli ricci proprio lì ad incorniciarle il volto! Se i film possano risultare a detta dei più pignoli delle “fake proof” la scienza parla chiaro: gli uomini temono le donne impegnative e più intelligenti di loro. E il riccio, si sa, ha sempre interpretato il ruolo di complicato nel tiro alla fune delle relazioni. A detta della scienza l’uomo,  indeciso su chi possa essere la donna per la vita, sceglierà sempre Cenerentola piuttosto che Wonder Woman. La gender equality ha generato un’inconsapevole ansia da prestazione nell’ “universe of ties”? Quanto è sottile la linea tra attrazione e minaccia alla mascolinità? L’amore in alcuni casi può trasformarsi in una “power struggle”?

Le nostre aspettative nei confronti dell’universo maschile a conti fatti sono equiparabili al “Big Crash” del 1929. Ma non tutto è perduto. In fondo, se pensiamo a come è andata a finire tra Carrie e Mr. Big e a come le è andata bene a quella “gran-didietro” di Vivian in Pretty Woman una speranza c’è anche per le donne Ricce!