"La vera storia di Napoli è piena di errori madornali, tramandati anche da studiosi celebri come Benedetto Croce e Matilde Serao. Metterli in risalto non può essere considerato un atto di lesa maestà. A dichiararlo è Achille Della Ragione, autore di Errori e bugie sulla storia di Napoli (edizioni napoletane arte) e di innumerevoli altri volumi , come le trilogie Scritti sulla pittura del 600 e del 700 napoletano e Napoletanità, arte, miti e riti a Napoli.
Il suo volume, corredato da significative e preziose illustrazioni dei luoghi e delle opere darte più rappresentative della nostra città e dei personaggi più rilevanti, ripercorre la storia di Napoli attraverso un prezioso lavoro di ricerca svolto frequentando archivi storici o attingendo a fonti meno note, ma ritenute attendibili, quelle di alcuni colleghi napoletanisti.
Ed ecco che, dopo un lavoro accurato, durato circa tre anni, lautore svela al lettore molti aspetti inediti della storia di Napoli, segnalando, doverosamente, alcuni eclatanti falsi storici.
Tra questi, uno dei più singolari è quello legato alla storia della sfogliatella, dolce partenopeo conosciuto nelle sue tre declinazioni: liscia, frolla e santa rosa. Il dolce, molto diffuso già dal 600, come attestano molti documenti darchivio e immagini pittoriche, si è creduto fosse nato in ambito monastico, e più precisamente in un convento di Conca dei Marini, sulla costiera amalfitana, tra il quindicesimo ed il sedicesimo secolo, laddove, invece, attraverso alcuni documenti in lingua latina è stato possibile retrodatare l'invenzione invenzione a circa 2000 anni fa.
Abbastanza piccante e fantasiosa la storia riportata dallautore: pare che la sfogliatella riccia, con la sua forma triangolare ed il delizioso ripieno, evocativa del sesso femminile, fosse offerto a virili giovani impegnati in riti pagani che si svolgevano allinterno della grotta di Piedigrotta, allinterno della quale si svolgeva in settembre il culto della Vergine genitrice.
Riti di fecondità, quindi, che coinvolgevano, ipotizza lautore, alcuni sacerdoti ai quali giovani donne offrivano queste prelibatezze per corroborarne la virilità.
Ma sono altri gli argomenti che appassionano, evidentemente lautore che si reputa, un appassionato meridionalista, ma al tempo stesso fieramente impegnato nella divulgazione della storia, anche più recente di Napoli.
Ad esempio non nasconde, ma anzi difende strenuamente loperato politico ed amministrativo dellarmatore Achille Lauro, per decenni accusato, ingiustamente, del sacco edilizio di Napoli.
Ma a smentire questa teoria infondata e di parte basterebbe, a suo dire, solo osservare un quadro: la celebre Tavola Strozzi, ubicata nel museo di Capodimonte, dalla quale si evince unurbanizzazione selvaggia che risale, evidentemente ad epoche anteriori.
Le sue argomentazioni a riguardo (contenute anche nel suo volume Achille Lauro Superstar) partono da una conoscenza precisa e dettagliata delle leggi e dei piani regolatori della città, dalla quale giunge alla conclusione che non sia difficile imputare a circa 2000 anni fa.
Imputare la speculazione edilizia e la cementificazione selvaggia alla criminalità organizzata e ai politici collusi, oltre che ad una storia pregressa, una storica tendenza che parte dal lontano '500 e da Pedro de Toledo, a costruire in verticale.
Bugie e falsità non risparmiano neanche la storia dellalimento più famoso a Napoli: la pizza margherita, così denominata, secondo la storia ufficiale perché sarebbe stata creata ed offerta, per la prima volta, alla regina Margherita di Savoia.
La sovrana, narra la leggenda, avrebbe particolarmente gradito questa nuova tipologia di pizza, offertale, secondo la fonte, nel 1889 da Raffaele Esposito, pizzaiolo della pizzeria Brandi.
Tuttavia, questa storia molto diffusa è stata smentita da un noto napoletanista, Angelo Forgione. Da fonti certe, come ad esempio un testo del filologo Emanuele Rocco del 1849 e da un altro volume risalente addirittura al 1830 (Napoli, contorni e dintorni) si evince che la pizza Margherita già esisteva ed era accuratamente descritta così come la conosciamo oggi.
Ma lorgoglio meridionalista di Achille Della Ragione, ben lungi dal sottolineare con consueto vittimismo le avverse sorti dei meridionali schiacciati dal Nord, evidenzia i primati del sud, spesso poco noti, come la nascita del Futurismo nel 1909, che avvenne a Napoli dove il Manifesto di Marinetti fu pubblicato sul periodico La tavola rotonda (per poi essere ufficializzato il 29 aprile del 1910 al Mercadante di Napoli), o la scoperta della penicillina, che erroneamente venne attribuita Fleming (e che gli permise di vincere il Nobel nel 1945), laddove è attribuibile al giovane Vincenzo Tiberio, giovane studente di medicina che già nel 1895 aveva testato lefficacia della stessa senza ottenere alcun riconoscimento.