All’iniziativa hanno aderito alcune donne che si sono date da fare ed hanno già creato alcune mascherine. La dinamica giornalista e cittadina attiva, anche in un momento difficile come questo, ha sentito la spinta di fare qualcosa per il territorio.

“In un momento come questo più che mai dobbiamo fare rete e aiutare chi ha bisogno”. Ha detto la giornalista. “Le donne italiane hanno tanta voglia di rendersi utili e se ognuna facesse una serie di mascherine e le distribuisse, potremmo avere mascherine per tutti. Noi, grazie a tre donne solidali, abbiamo formato una rete scambiandoci tessuti ed elastici e quelle capaci, creano le mascherine. Già ben 46 mascherine in tessuto sono state distribuite di cui 20 in TNT all’ospedale di Aversa, 20 in tessuto all’oratorio di San Clemente pronte per soddisfare la comunità – continua Ferrante - attualmente sono già pronte 120 mascherine che consegneremo a chi ne ha bisogno e alla protezione civile che provvederà a distribuirle. Ovviamente si tratta di un prodotto in tela, monouso, fatte in modo amatoriale, non sono in Fpp come quelle chirurgiche, ma al momento possono essere utili e inoltre sono lavabili.

Per spostare la merce ci affidiamo ai volontari della TMP autorizzati a muoversi sul territorio in questo momento, consegnando spesa e medicinali. Noi della UGL Caserta siamo vicini a chi, in questo momento, sta lavorando per sconfiggere il virus e se possiamo, nel nostro piccolo, aiutare qualcuno a proteggersi, ne siamo felici. Qualche giorno fa infatti, il segretario Ferdinando Palumbo e quello dei metalmeccanici Mauro Naddei hanno donato fondi alla protezione civile. Un gesto davvero lodevole.

Raccomando a tutti i cittadini di osservare scrupolosamente le direttive della regione e ne usciremo presto e bene. Ringrazio le donne che si sono messe subito a lavoro: Sabrina, Barbara, Laura e Marianna e che stanno lavorando in modo ininterrotto alla produzione delle mascherine. E’ dura si sa – continua ancora - stare a casa per un tempo che neppure sappiamo quanto, è qualcosa che stravolge tutto e tutti. Ma se serve per salvare la nostra vita e quella dei nostri cari è la cosa più giusta da fare.” Ha concluso la coordinatrice.