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“Venite ad aiutarci. Gricignano d’Aversa è il peggior paese d’Italia. Nonostante la mobilitazione di tutti i cittadini di cui io sono solo il portavoce, ad oggi nulla ancora è stato fatto e nessuna risposta è stata data ancora alle nostre richieste. Chiedo quindi l’intervento del ministro Matteo Salvini affinchè si possa trovare il modo per arginare lo stato di degrado in cui versiamo noi gricignanesi e nello specifico noi residenti nella Zona Nato”. Sono le parole esasperate di Marcello Damiano che, a seguito dell’ultimo confronto inconcludente con gli esponenti della politica cittadina, si rivolge al vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, confidando in un intervento da parte del Governo.

Marcello Damiano, consigliere del Parco Nettuno all’interno del complesso residenziale nella zona Nato, ha cominciato la sua protesta quasi un mese fa interrogando gli amministratori locali e aspiranti tali circa le opere incompiute presenti sul territorio. “Mi trovo ancora oggi, dopo 8 anni di promesse vane, a denunciare uno stato di degrado e di abbandono che è quello in cui versa il mio paese. Che fine ha fatto la piscina? Dov’è la chiesa? Dove l’area giochi? E il parco commerciale? Dov’è quella tutela dell’ambiente, il potenziamento della raccolta differenza e l’apertura di un’isola ecologica tanto proclamate in campagna elettorale? Perché non è stata sbloccata l’assicurazione di 5 milioni di euro, scaduta già nel 2015, per il completamento delle opere non ultimate? Dove è finita la programmazione dei futuri insediamenti industriali dibattuti nelle piazze in occasione dell’acquisizione di un voto?” chiede Damiano.

E ancora: “Noi, trattati come cittadini di serie b, attendiamo ancora la realizzazione di quelle garanzie di riqualificazione che sono state alle base del programma elettorale di chi si è aggiudicato la poltrona politica. Ora mi chiedo e vi chiedo: dov’è il controllo, la tutela e l’integrazione delle zone periferiche che erano stati promessi dagli amministratori?”

Gricignano d’Aversa si prepara alle elezioni amministrative del prossimo maggio e Marcello Damiano ha più volto incontrato i rispettivi aspiranti sindaci della città ma la vaghezza dei loro confronti non ha arginato e risolto il problema. Il Damiano ha affidato più volte la sua protesta a video social affidati alla rete nei quali ha denunciato i disagi che quotidianamente sono vissuti, tracciando un exursus storico dei fatti, politici e non, che hanno interessato il paese.

“Dal 2004 nessun fiore è stato messo in più per il bene del paese e per la realizzazione delle opere previste nel piano regolatore approvato dal Consorzio e Comune dietro la base Nato. L’azienda edile Coppola – Mirabella che ha realizzato i lavori del complesso a ridosso della Nato ha un debito nei confronti della macchina amministrativa di circa 7 milioni di euro: perché niente è stato fatto per recuperare questo denaro? Perché le amministrazioni locali non hanno incassato la polizza assicurativa e non hanno condotto ispezioni nelle nostre zone? Perché non è stata messa all’incasso l’assicurazione nel 2015 ma si è provveduto a slittare per altri due anni?”

Nel corso dei suoi interventi, Damiano ha offerto anche una soluzione per la risoluzione e l’ultimazione dei lavori lasciati incompiuti: “Vogliamo, noi cittadini, che il Comune faccia un mutuo per rifare le opere e risolvere i nostri problemi. Noi faremo una diffida ad adempiere perché il Comune non ha controllato: è responsabilità della macchina amministrativa completare le opere in quanto inadempiente non solo rispetto la questione Nato ma nell’ambito di tutte le opere della città. Il prossimo primo cittadino deve mettere nella lista delle sue priorità la risoluzione di questi e altri problemi!”

I dubbi e i tasselli da rimettere al loro posto sono ancora tantissimi e pertanto, Damiano spera nell’intervento del Governo affinchè anche in un piccolo paese della Terra dei fuochi si possa ridare speranza ai cittadini dimenticati dalla politica.