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 I due servizi giornalistici realizzati da Luca Abete per conto della trasmissione “Striscia la notizia” e andati in onda nelle serate del 2 e del 9 ottobre hanno scatenato un vero e proprio putiferio nella città di Castel Volturno.

In particolare è stato posto l’accento sulle condizioni delle abitazioni ubicate nella zona di Bagnara, frazione a nord del comune castellano sul confine con la vicina Mondragone. Tra gli anni 60 e 70, nella fascia di territorio sopracitata, sono state costruite numerose abitazioni su demanio marittimo, in quella pertinenza che oggi, a distanza di oltre 50 anni,  risulta praticamente a ridosso del mare. 

Durante il servizio è intervenuto un agente immobiliare, che ha dipinto un  vero e proprio quadro della disperazione. In merito alle esternazioni di quest’ultimo si è espresso l’immobiliarista Antonio Luise,  titolare all’omonima agenzia in Castel Volturno, località Baia Verde: “Innanzitutto bisogna sottolineare che non tutti gli immobili sono prettamente abusivi – esordisce -. Quando si fa di tutta l’erba un fascio, si sbaglia sempre.  

Certo, in molti hanno costruito senza alcun tipo di autorizzazione, licenza o concessione edilizia, ma nel 1985 è uscita la legge numero 47 sul condono che permetteva di fare istanza dietro pagamento della relativa oblazione che andava versata nelle casse dello Stato. Negli sono, comunque, state emanate altre leggi inerenti il condono edilizio come la legge 724 del 1994 e la 326 del 2003. Inoltre, dicendola tutta, era il comune che, preso incarico delle istanze, doveva esprimersi in una determinata scadenza, ma l’unico dato certo è la giacenza delle pratiche presso l’ufficio tecnico del comune. Per quanto concerne l’agente, il giornalista è stato sfortunato ad incontrare un professionista che in quanto a competenze in materia lascia un po’ a desiderare. 

Il caro Abete, piuttosto che venire qui a Castel Volturno, perché non va a controllare le condizioni degli immobili ad Agnano e ai Camaldoli che sono totalmente abusivi? Vogliamo parlare delle case costruite in zona vesuviana? Almeno qui le concessioni edilizie in sanatoria il comune le rilascia – conclude attaccando -, in quelle zone non esiste nemmeno quello e nessuno ne parla”.