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Il 18 settembre di dieci anni fa si consumò a Castel Volturno una delle più feroci stragi ad opera delle criminalità organizzata sul nostro territorio: la camorra trucidò cinque giovani migranti innocenti. La Cgil, da sempre in prima linea per stabilire la verità sui fatti, ricorda oggi il tributo di sangue di quelle vittime innocenti e l’impegno di quanti si batterono dopo che si cercò di instillare il sospetto della collusione sulle vittime. La Cgil onora e ricorda altresì il coraggio dell’unico sopravvissuto al massacro, che con la sua testimonianza ha contribuito alla sentenza che ha messo fine al processo: fu una strage di camorra con l’aggravante dell’odio razziale.

 “L’impegno del Sindacato contro la criminalità e contro il razzismo - dichiara Camilla Bernabei, Segretaria generale della Cgil di Caserta - ci impone di non dimenticare quanto accaduto e di continuare costantemente nel nostro impegno sul territorio, per l’inclusione, la legalità e la dignità di tutti i cittadini.”

 “La strage, con le sue motivazioni razziste, avveniva in un territorio ancora oggi segnato dalle grandi  problematiche del lavoro, dell’inclusione, della legalità. Queste devono essere finalmente messe al centro dell’agenda politica nazionale con interventi lungimiranti, seri e dotati di risorse adeguate. Solo con la crescita dell’intero territorio si potrà assestare un duro colpo alla criminalità organizzata, favorire una totale integrazione e riaffermare la dignità di tutti i cittadini di Castel Volturno”.