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Locandina Il Mondo che sarà 1

La Compagnia della Città & Fabbrica Wojtyla dopo la rappresentazione de "Il Mondo com'è", secondo appuntamento della Trilogia dei Mondinella rassegna teatrale "In the garden", ritorna per il terzo ed ultimo appuntamento venerdì 21 Settembre alle ore 21:00 al PAT con “Il Mondo che sarà”, portando in scena la visione del futuro. A conclusione dello spettacolo ci sarà lo straordinario momento di incontro tra attori e spettatori di fronte ad uno spaghetto e un buon bicchiere di vino.

Con “Il Mondo che sarà” si entra in contatto con l’ultima trappola della vita, circondati dal mistero insito nella affermazione del titolo che domanda, incognita che l’autore non intende svelare anzitempo: “sarà facile comprendere ma impossibile comunicare nel mondo delle sole immagini”.  E’ l’immagine che condanna alla solitudine, al silenzio, all’inganno. “Il mondo com’era” ha offerto il fianco al sentimento. “Il mondo com’è” afferma la violenza e l’egoismo di chi cerca di salvare il proprio r-esistere cancellando il sogno di una generazione considerata perduta, “Il mondo che sarà”, fedele all’inversione delle parti, affronta la mutazione della parola in immagine. Gli attori, quelli veri che si offrono e non si vendono, sono i soli clandestini che agonizzano senza una terra promessa. Nel mondo delle immagini il valore della parola sarà del tutto inesistente: resta solo il rumore,struggente, come il guaito di un cane abbandonato. Nel teatro umano di un anno futuro il sogno è il retroscena della realtà. Comicità, ironia dramma e sentimento tendono ad uniformarsi in una immagine monocromatica dove il “significante” non ha alcun significato. Quale futuro sarà dunque possibile? La risposta, terribile, è la visione della vera motivazione che all’origine dell’intera umanità. “E lo spazio, creduto infinito, si rattrappisce… Ed il tempo, costante salvifica, svanisce”. Che la proverbiale e storica “preveggenza” dell’autore sia un monito per ogni generazione, passata, presente e futura.

 La formula

Lo spaghettacolo: ogni argomento trattato tra parole e musiche inedite e sconosciute è oggetto di una diretta analisi nella aperta discussione proposta dagli interpreti a fine rappresentazione nell’incontro di fusione tra artisti e pubblico di fronte ad un bicchiere di vino offerto e, dove possibile, ad un piatto di spaghetti preparato dagli attori per se stessi e consumato insieme agli spettatori per una pausa di riflessione in comune sul sempre più difficile percorso di questo nostro esistere comunque insieme.

 

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