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Per ferie arretrate dei dipendenti dell’ufficio anagrafe di Castel Volturno, ubicato in località Pinetamare, il sindaco Dimitri Russo ha deciso di chiudere la struttura pubblica. Una scelta non accettata dal consigliere di opposizione Cesare Diana, che, in una nota stampa ufficiale, ha attaccato l’amministratore.

“La storia dell’ufficio anagrafe a Castel Volturno è alquanto tribolata. Durante il periodo di commissariamento gestito dal Prefetto Antonio Contarino, l’ufficio di viale degli Oleandri fu chiuso in quanto il proprietario del locale, avendo acquistato l’immobile, richiedeva un affitto mensile di 1800 euro. Il prefetto, ritenendo la cifra troppo alta per le casse di un comune in dissesto, comunicò la chiusura. 

All’epoca - si legge -, in qualità di semplice cittadino castellano, insieme ad altri amici, riuscimmo ad ottenere dal demanio dei nuovi locali a costo zero ed a tempo indeterminato in Pinetamare.  Gli stessi vennero completati su ordine del Prefetto, che li rifinì per dare dignità ai cittadini della zona tendente verso Lago Patria e divennero ufficio anagrafe formalmente dopo la vittoria di Dimitri Russo. In termini pratici, per una semplice documentazione funzionale alla vita quotidiana, numerosi cittadini erano costretti a percorrere anche venti o trenta chilometri.

Ritengo che l’amministrazione comunale, con la chiusura dell’ufficio anagrafe odierna, personalmente voluta dal primo cittadino seppur lo stesso sia pragmaticamente e burocraticamente funzionale alla maggior parte delle attività richieste dal territorio (occupandosi anche delle pratiche degli extracomunitari), dia ulteriormente prova della volontà di fare distinzione tra cittadini di Serie A e cittadini di Serie B. La sola giustificazione che non ci sono dipendenti non può essere una scusante, soprattutto se si pensa che tra il centro storico e lago Patria c’è una distanza di 35 chilometri. Perchè non optare per una turnazione di chi lavora per conto del comune? Penso non avvenga perché si tratta di una volontà politica di base che va a ledere quei cittadini che non l’hanno votato nell’ultima tornata elettorale.

I diritti non sono un’opinione, ma principi imprescindibili. Mi domando se quella del sindaco Russo non sia una tattica per lasciare un’eredità pesantissima e sempre più difficile da gestire al suo successore. La storia insegna che dove passò Attila non crebbe più l’erba, ma il pericolo è che, dopo questi lunghi ed estenuanti 5 anni o anche in questi ultimi 365 giorni di amministrazione, possa avere luogo un vero e proprio esodo privo di precedenti storici. Siamo alla frutta - in conclusione - e lo dimostra, tra le altre cose, la messa in liquidazione della Volturno Multiutility ed un bilancio che fa acqua dappertutto. Che disastro!