diagnosi prenatale come e perche svolgerla 3849742911969x404780x325

“Nel trattamento dei bambini nati pretermine i pediatri sono molto preparati sugli outcome precoci di tipo motorio cognitivo, come la paralisi cerebrale infantile, ma questa problematica colpisce solo il 5% dei bambini nati pretermine. Un altro 50% presenta tutta una serie di outcome maggiori su cui dobbiamo ancora porre la nostra attenzione”. Con questa motivazione Teresa Mazzone, presidente della SISPe (Sindacato italiano medici specialisti), promuove, in collaborazione con l’Istituto di Ortofonologia (IdO) e il patrocinio della Società italiana di pediatria (Sip), tre giornate di studio su ‘Il neonato pretermine: la cooperazione multiprofessionale per affrontare la complessità’.


Le mattinate di lavoro si svolgeranno a Roma, nella sede dell’IdO in Corso d’Italia 38A, il 12 e 26 gennaio e il 23 febbraio. Gli incontri saranno moderati da Mazzone e Alberto Villani, presidente della Sip, e vedranno come relatori figure professionali provenienti dal mondo della pediatria, della gineocologia, della neuropsichiatria infantile (npi), della psicoterapia dell’età evolutiva, della logopedia e osteopatia. Il corso punterà a formare medici e psicologi sia sugli esiti precoci (nei primi 2 anni di vita) che emergono nei bambini prematuri nelle aree dello sviluppo motorio, cognitivo, uditivo e visivo, che sugli outcome tardivi. “Nei primi due anni di vita possiamo vedere dalle paralisi cerebrali infantili, al ritardo cognitivo, la cecità e la sordità. Attenzioniamo anche l’area del linguaggio, con il ritardo delle acquisizioni linguistiche, e l’area comportamentale con le difficoltà alimentari e i disturbi del sonno. Nei bambini più grandi il discorso diventa più importante- chiarisce Mazzone- perché dal punto di vista motorio non abbiamo bisogno di arrivare alla paralisi cerebrale infantile, avendo minori che presentano goffaggine, disturbi della coordinazione motoria, o che a livello cognitivo mostrano difficoltà di lettura e di apprendimento. Segiono- continua la presidente della SISPe- le problematiche visuo-percettive, quelle relative alla scarsa discriminazione uditiva e tutti i disturbi comportamentali da internazionalizzazione come l’ansia, e da esternalizzazione come l’iperattività. Su questi temi abbiamo avvertito l’esigenza di proporre un corso per puntualizzare alcuni aspetti che spesso possono rimanere trascurati”.