Gazzetta di BeneventoIn questo delicato tempo di insicurezza, preoccupazione, dolore e paura, la vita dell’Azione Cattolica non si è fermata, né quella delle Ac parrocchiali, né tantomeno quella dell’Ac diocesana. Vita fondata anzitutto sulla cura delle relazioni e delle persone, che ha trovato modi e strade nuove per esprimersi. Incontri di settore formativi e spirituali via chat, videochiamate, tramite la condivisione di video e di riflessioni scritte, impegno in gruppi ed associazioni di volontariato (Caritas parrocchiali, Protezione Civile, Misericordia e Croce Rossa).

All’interruzione delle abituali attività ordinarie, è subentrata molta creatività ed impegno tramite i canali social. Questo perché si è chiamati a provare ad essere nel concreto Vangelo vivo nei luoghi della nostra quotidianità. Ed essere Vangelo nei luoghi che abitiamo significa vivere la fraternità con donne e uomini, ricercando con tutte le persone di buona volontà, al di là del credo religioso, il senso autentico ed essenziale del bene per l’umanità e coltivando il senso profondo della speranza. Vari gli aspetti toccati in questo mese dal livello unitario dell’associazione. Dai messaggi di speranza di #belTemposiSpera via social alla promozione della raccolta fondi della Caritas diocesana per l’ospedale di Benevento, dalla simpatica “cornice” per le Palme alle riflessioni stimolanti dell’assistente unitario don Pino Di Santo durante la Settimana Santa, dalla lettera inviata agli anziani delle case di cura e di riposo del nostro territorio ad un video di auguri pasquali dedicato a quanti stanno lottando in prima linea. Inoltre diverse Ac parrocchiali si sono attivate per dare supporto alle famiglie che hanno bisogno, facendo rete con Protezione Civile e Caritas, in alcune parrocchie facendo le veci della Caritas laddove la stessa non c’è ancora. Anche i settori diocesani dell’Ac si stanno dando molto da fare. Nella Settimana Santa l’Acr ha messo in circolo diverse attività per bambini e ragazzi, con impegni da prendere, sul tema del “tempo”, con l’accompagnamento quotidiano dell’assistente Acr don Ionut Pirtac. Mentre il settore Giovani, concluso l’appuntamento domenicale con la riflessione sulla Parola tramite video su fb e su instagram, ha collaborato con la Pastorale Giovanile lo scorso Giovedì Santo per una diretta fb con il vescovo Mimmo. Un momento di preghiera, riflessione e confronto del vescovo con i giovani della Diocesi. Gli Adulti, infine, hanno proposto per la Settimana in Albis la rubrica serale “La carezza della sera”, a cura dell’assistente Adulti don Filippo Figliola. La carezza come gesto che siamo chiamati a portare a tutti, quella che siamo chiamati ad offrire e a donare soprattutto nei momenti di sofferenza e di dolore, quella con la quale siamo chiamati ad asciugare le lacrime. Carezze che sono il segno della presenza di Dio in ogni volto che incontriamo. Carezze anche di formazione delle coscienze nella responsabilità personale e comunitaria. E proprio formazione e corresponsabilità sono i primi antivirus necessari in questo tempo per poter abitare in piedi questo momento così difficoltoso. Proprio per questo motivo da domani partirà un ciclo d’interviste, in diretta sulla pagina facebook dell’Ac diocesana (Azione Cattolica Diocesi di Cerreto Sannita - Telese - Sant'Agata de'Goti), “Antivirus. Abitare questo tempo in piedi”. La risurrezione, la rinascita, parte dalla speranza che c’è e ci sarà un tempo migliore, con la piena consapevolezza dei tempi difficili che c’aspettano tra crisi economica e disoccupazione, tra emarginati sempre più ultimi nella nostra società e familiari ed amici che ci lasciano senza poterli abbracciare. Una speranza che va attesa costruendola attivamente, aspettata incoraggiandola con azioni e gesti concreti. Piccoli semi per ricominciare, che partono proprio dalla responsabilità che ogni essere umano ha rispetto al riconoscere i bisogni di chi fa più fatica e all’affrontare le ingiustizie che subisce chi è più indifeso. Ad ispirare l’Ac un’espressione che il vescovo Mimmo ripete spesso: “Davanti al Signore risorto non è lecito stare se non in piedi, senza arrendersi. Non inginocchiati perché schiacciati dall’altalena delle vicende umane; né seduti, quasi indifferenti a ciò che accade intorno a noi, ma in piedi”. Lottare con coraggio, resistendo senza arrendersi, significa in fondo ripartire da qui, da un Dio che si fa presenza concreta attraverso le mani e gli sguardi attenti di coloro che si prendono cura di noi. S’inizierà sabato 25 aprile ore 18, Festa della Liberazione, con un’intervista al coordinatore provinciale di Libera Benevento Michele Martino (che, in questi giorni, ha lanciato i passi verso 27 aprile, giorno in cui si farà memoria di Raffaele Delcogliano, Aldo Iermano e Tiziano Della Ratta, testimoni di un impegno e vittime della criminalità) e si proseguirà sabato prossimo 2 maggio, sempre alle ore 18, con il direttore della Scuola d’Impegno Socio-Politico della Diocesi don Matteo Prodi.