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Si è svolta nella Sala Consiliare della Rocca dei Rettori, la conferenza stampa di fine mandato di Claudio Ricci presidente della Provincia di Benevento che il 31 ottobre, dopo il voto (a sfidardi Antonio Di Maria e Franco Damiano) lascerà il posto a chi verrà indicato dagli Amministratori Comunali sanniti chiamati ad esprimere la propria preferenza per questa elezione di secondo livello.

Ricci ha innanzitutto voluto ringraziare la stampa per l’attenzione dedicata alle attività della Provincia in una contingenza storica assai problematica per l’Ente coincisa peraltro proprio con l’avvio del suo mandato. La Legge n. 56/2014 (la Delrio), finalizzata a cancellare le Province; il prelievo forzoso di 50 milioni di Euro circa dal Bilancio dell’Ente (e complessivamente di 2,3 miliardi di Euro dai Bilanci di tutte le Province), sottratti alle spese di investimento per il territorio; il taglio del 50% del personale dipendente; alcune emergenze create da calamità naturali, in particolare dall’alluvione del 2015 ed infine l’incendio allo Stir di Casalduni: sono stati questi gli ostacoli sul cammino della Provincia che Ricci ha dovuto guidare tra una serie di incertezze giuridiche ed amministrative.

Ricci, in particolare, ha ricordato che, secondo una lettura rigida della legge Delrio, egli avrebbe dovuto "chiudere tutta la rete museale dipendente dalla Provincia (Museo del Sannio, Biblioteca, Arcos, Geobiolab, etc.), privando il territorio della stessa identità culturale locale" e del suo vero "petrolio”, ovvero della sua ricchezza più vera, le testimonianze di 3.000 anni di storia: “Non ho voluto fare questo scempio - ha scandito Ricci - non ho voluto chiudere i Musei, come purtroppo si è dovuto fare altrove. Mi sono assunto enormi responsabilità per questo solo fatto per oltre 15 mesi, fino a quando la Regione ha finalmente sottoscritto un Accordo che assegnava risorse finanziarie straordinariamente alte per questo territorio, rispetto a quello concesso in altre realtà della Campania. Rivendico con orgoglio tale risultato che è testimoniato da +47% di biglietti venduti in anno, dall’attenzione internazionale della Fondazione Museo Egizio di Torino e del Paul Getty Museum per i nostri reperti; dai “sold out” che la partecipata Sannio Europa colleziona a ripetizione per i propri Concerti al Museo Arcos; per le visite di turisti alla Rocca dei rettori e alle mostre bibliografiche alla “Antonio Mellusi, organizzati da una Cooperativa di servizi da noi incaricata”.

Altro risultato che il presidente ha voluto sottolineare per questi 4 anni di governo è stato quello relativo alla gestione della ricostruzione post alluvione: “Io sono riuscito a spendere tutte le risorse finanziarie che la Protezione Civile ha assegnato alla Provincia. In due anni la Provincia ha preparato i progetti, avviato le gare, gestito i lavori pubblici e ricostruiti i ponti sui torrenti Jenga, Malepara, Reventa, Tammarecchia. Per la ricostruzione del ponte sull’Ufita di Apice, è stato aperto il cantiere in questi giorni per oltre 2 milioni di Euro. Altrove in questo Paese ci sono ancora le macerie per le strade dopo anche un paio di lustri da disastri naturali. Quello che ha fatto la Provincia di Benevento in 24 mesi”, ha proseguito Ricci, “con il sottoscritto che tagliava i nastri dei lavori pubblici, non è purtroppo la norma in Italia con lavori pubblici fermi anche per decenni. Non voglio apparire presuntuoso, ma vorrei che fossero contestualizzati i risultati conseguiti qui nel Sannio e quelli che si registrano più in generale nel Paese. Certi si poteva fare ancora di più: ma occorre anche chiedersi con quali risorse finanziarie io avrei potuto fare di più. Tutti i soldi giunti alla Provincia sono stati spesi. Ritengo che se ne fossero giunti di più altre opere pubbliche sarebbero state consegnate ai cittadini”.

Ricci ha ricordato che la Provincia, con la cooperazione dell’Azienda Speciale Asea e grazie ad una interlocuzione istituzionale con Regione Campania, Registro Italiano Dighe e Ministero delle Infrastrutture, ha ottenuto il 27.12.2016, a 10 anni dall'inizio del “ciclo di invasi sperimentali”, dalla Direzione Generale delle Dighe presso il Ministero delle Infrastrutture l’autorizzazione al massimo riempimento del lago artificiale fino a quota 377,25 metri sul livello del mare e che dunque, anche dopo la costruzione della strada Senzamici, si apre la fase per completare l’invaso di 85 milioni di mc di acqua e quella per l’utilizzo della stessa mediante un potabilizzatore il cui progetto deve essere definito entro il 31 dicembre 2019.

Sono in corso, ha detto poi Ricci, gli accordi con la Regione per la F.V. Vitulanese: Completamento con un tronco da Foglianise fino a Monte Mauro di Castelpoto: Importo 45,6milioni di Euro; e per la F.V. Isclero: Completamento del tratto in territorio sannita con tratti interessanti Sant’Agata de’ Goti, Bucciano ed Airola -: Importo 9,3milioni di Euro.

"A seguito della tragedia del Ponte Morandi del 14 agosto, poi - ha sottolineato Ricci - su richiesta del Ministero dei Trasporti, la Provincia ha provveduto entro il 31 agosto al monitoraggio straordinario su 306 ponti, 223 viadotti e 7 gallerie che insistono sui 1.300 chilometri di strade provinciali, chiedendo un intervento finanziario pari a 150milioni di Euro circa per mettere in sicurezza le criticità riscontrate".