Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

Stampa
Visite: 371

Neonatologia, come cambia la storia dei prematuri - la Repubblica

Più di 50 neonati, con i rispettivi genitori, si sono ritrovati, ieri pomeriggio, alle ore 16, all’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino per festeggiare la “Giornata Nazionale della Prematurità”. Sono tutti bambini nati prematuri alla Città ospedaliera e presi in carico dagli specialisti dell’Unità operativa di Neonatologia e Tin, guidati dal responsabile Sabino Moschella. Un piccolo esercito di combattenti venuti al mondo prima del tempo e che rappresentano la grande forza della vita.

L’incontro si  è svolto nell’aula multimediale (Città ospedaliera, primo piano, settore B, sala attigua all’aula magna) e ha visto la partecipazione della Direzione Strategica dell’Azienda Moscati e dei neonatologi che ogni giorno si prendono cura dei nuovi nati.

In culla anche il piccolo Vadim, prematuro nato a fine settembre e in dimissione dopodomani: la sua storia è il simbolo della Giornata.  «Vadim è un sopravvissuto – racconta Moschella -. La madre è fuggita, in stato di gravidanza, dall’Ucraina a causa della guerra per raggiungere i familiari che vivono in Irpinia da qualche anno. Ha partorito, molto prima della scadenza dei termini, due gemelli. Uno non ce l’ha fatta». Lo stesso Vadim ha rischiato di non superare un periodo molto critico, durante il quale ha avuto anche un arresto cardiaco. «Il piccolo è un esempio – aggiunge Moschella – di coraggio e di incredibile voglia di vivere. L’ennesimo insegnamento a non perdere mai la speranza e a continuare a credere nel miracolo della vita».

Autenticati