Camera di Commercio di Avellino, strappo di Confimprenditori: non ...

Stiamo vivendo uno dei momenti più difficili della storia del nostro paese, che sta mettendo a dura prova la capacità di tenuta in primo luogo del sistema sanitario, ma anche delle istituzioni centrali e locali così come del mondo produttivo e del lavoro.

Accanto al dolore delle famiglie per la perdita dei loro cari si respira un sentimento diffuso di angoscia per le attuali restrizioni che tutti siamo tenuti a rispettare e per le conseguenze che l’emergenza sanitaria da covid19 produce sulla vita di noi tutti e sull’economia nazionale e mondiale. In tale contesto la Camera di Commercio ritiene doveroso muoversi lungo due direttrici: da una parte assicurare i servizi essenziali per il prosieguo dell’attività delle imprese in modo da evitare ulteriori elementi di criticità all’attuale situazione, nel rispetto della salute del personale e degli utenti. Al riguardo anche grazie all’adozione consolidata della modalità telematica di erogazione servizi l’Ente camerale ha garantito tra l’altro alle imprese esportatrici la possibilità di continuare a far fronte alle proprie commesse sui mercati esteri gestendo le richieste di certificati da remoto e consegnando direttamente in azienda in modo gratuito i documenti per l’estero, contemperando così le esigenze aziendali con la sicurezza del lavoro e la limitazione degli spostamenti: a titolo esemplificativo dal 1 ° marzo al 25 marzo 2020 - data in cui sono intervenute le chiusure da parte del governo delle attività produttive non essenziali - sono state evase ben 180 richieste di certificazione estera a fronte di 148 nel corrispondente periodo del 2019 segno che le aziende di tutti i settori hanno accelerato le spedizioni per garantire il rispetto degli impegni contrattuali finché è stato possibile. Com’è noto con il DPCM del 22 marzo 2020 poi parzialmente modificato con DM del 25 marzo 2020 sono state adottate misure ulteriormente restrittive attraverso la sospensione delle attività produttive non considerate essenziali nell’attuale momento di emergenza sanitaria. In provincia di Avellino sono 18.982 le imprese consentite in base alle ultime disposizioni governative, il 49,8% del totale imprese attive in Irpinia. Rispetto alla forma giuridica resta aperto il 55,9% di ditte individuali e solo il 35,2% del totale società di capitale. Per quanto riguarda l’occupazione, gli addetti presso le attività produttive consentite nel nostro territorio sono pari a 56.768 addetti, a fronte di 32.840 addetti presso le unità operative in Irpinia di aziende chiuse. A fronte di una situazione così preoccupante l’esigenza prioritaria è quella di garantire liquidità alle imprese, specie alle più piccole. La Camera di Commercio si muoverà con programmi che si integreranno con i provvedimenti governativi varati a tal fine, a partire dall’ampliamento dell’intervento del fondo centrale di garanzia, con la moratoria e sospensione dei finanziamenti accesi, ecc. al fine di migliorare l’accesso al credito. A tal fine, l’Ente camerale già due settimane fa ha emanato un bando per l’abbattimento dei costi degli interessi sui prestiti bancari con un fondo di 100.000 euro che sicuramente sarà rifinanziato. A breve inoltre la Giunta camerale valuterà ulteriori forme di intervento sul fronte della garanzia dei crediti che le banche che erogheranno credito alle imprese con una operazione straordinaria, utilizzando le risorse proprie, in modo che il plafond delle risorse garantite dal Fondo centrale di Garanzia, come consente il DL del 17 marzo, sia ancora più ampio per tutte le imprese. È doveroso che in tale situazione di crisi, l’azione delle istituzioni ed in particolare della Camera di Commercio sia ispirata a due principi cardine: la vicinanza alle imprese e l’unità di azione. Le imprese, a maggior ragione in una fase drammatica come quella che stiamo vivendo, devono continuare a sentire la Camera di commercio a loro vicina, come un valido e sicuro strumento al loro fianco. E dall’altro lato, la drammaticità della situazione richiede ancor di più che tutte le Istituzioni si muovano insieme, dando risposte forti e con interventi coordinati, rapidi ed efficaci, per far avere e percepire al mondo delle imprese e del lavoro in maniera più incisiva l’indispensabile apporto.