Venerdì, 23 dicembre, alle ore 20, la formazione capitanata da Paolo Cimmino, che applaudiremo sia come vocalist che alle percussioni, con Emidio Ausiello e Pasquale Di Lascio alle percussioni e Michele Maione, che si alternerà tra mandola, percussioni e sequenze, presenterà, sull’ arenile di Santa Teresa, il suo ultimo progetto “Antichi Viaggiatori”, un cd pubblicato dalla PoloSud Records. Vicino al Presepe di Sabbia con un bambinello migrante che sta per nascere, in dieci brani, i nostri viaggiatori disegneranno mappe, proprio come accade per i monti, i fiumi, le pianure. Sarà, però, una cartografia percussiva che sovvertirà le certezze, invece di fissare coordinate precise. Niente è più fluido ed evocativo di un paesaggio acustico, perché dai suoni trapelano storie, con la loro densità affettiva e la loro costitutiva eccedenza, rispetto al tempo e ai luoghi. Niente è più vibrante di un corpo d’acqua, sulle cui rotte avviene la diaspora di ritmi, melodie, vocalizzi, tonalità: il Mediterraneo. “Un’ infinità di tracce accolte senza beneficio di inventario” scriverebbe Antonio Gramsci e tra Jawi, Tarantella Cicoli e Ricotta, Amra, Balla sul tamburo, in cui si canta per la Campania Felix, contro le ecomafie, omaggiando Roberto Saviano, gli Antichi Viaggiatori, novelli pastori, si trasformano in Tammurrianti, intonando una Ninna Nanna per tamburello, inseguendo destabilizzanti scie sonore di un archivio liquido e meticcio. Il Mare-Nostrum bagna le sponde di tre continenti, di tre grandi culture e le suggestioni di questa musica nascono dal racconto percussivo di un’idea meno scontata di identità e di dimora. La sensualità dei suoni, la memoria millenaria che custodisce, e le appartenenze che mettono in gioco, ci convinceranno che l’importante non è tanto avere una casa nel mondo, bensì creare un mondo vivibile in cui sentirsi a casa.